mercoledì 1 luglio 2015

Metodo DESC

Ciao a tutti! Oggi vi illustro un metodo semplice ma efficace per affrontare una situazione problematica, in particolare, una relazione con un interlocutore difficile. Il metodo DESC consiste in :
  • Descrivere : indicare il comportamento indesiderato dell'interlocutore;
  • Esprimere : dire all'interlocutore come ci si sente di fronte al suo comportamento;
  • Specificare : evidenziare il cambiamento di atteggiamento che si desidera ottenere dall'altra persona;
  • Conseguenze : mostrare conseguenze gratificanti all'interlocutore in seguito al cambiamento del comportamento.
Vi piacerebbe provare ad applicarlo? Credetimi, funziona! Aspetto vostri riscontri.
Un saluto
Irene

lunedì 29 giugno 2015

Comunicazione assertiva


Ciao a tutti! E' confermato dagli studi che tra gli stili comunicativi quello più efficace è sicuramente lo stile assertivo. In cosa consiste? Nell'esporre il proprio punto di vista in maniera chiara, appropriata, onesta e diretta. Questo stile, dunque, presuppone una solida sicurezza di se stessi come un'elevata considerazione di sè e degli altri e permette di tenere un atteggiamento fermo senza sfociare nella rigidità, comprensivo senza passare alla debolezza.
Nella relazione d'aiuto, pertanto, è molto importante essere assertivi, quindi autorevoli e non autoritari, per rimanere allo stesso tempo punti fermi di riferimento senza dimenticarsi quell'indispensabile empatia che permette di cogliere l'interiorità degli utenti con cui e per cui si lavora.
In questi giorni vi illustrerò una tecnica tipica della comunicazione assertiva utile ad affrontare le molteplici situazioni problematiche con cui ogni giorno abbiamo a che fare!
Intanto vi saluto!
Irene

giovedì 25 giugno 2015

Come comunicare con gli interlocutori difficili?

Ciao a tutti! Vi siete mai trovati di fronte a persone con cui è quasi impossibile instaurare una relazione? Penso proprio di sì!
Da quali caratteristiche sono accumunati gli interlocutori difficili?
  • divagano da ciò che si vuole mettere in evidenza;
  • evitano il confronto;
  • negano l'evidenza dei fatti;
  • reagiscono con accuse;
  • reinterpretano;
  • si autocommiserano, si mortificano;
  • reagiscono con aggressione, con minacce.
Quali strategie si possono seguire per affrontarli?
  • persistere;
  • enfatizzare e convalidare i sentimenti altrui ( capisco il tuo stato d'animo );
  • acconsentirre con riserva;
  • dare risposte rapide;
  • ignorare;
  • ridefinire quanto detto.
Ovviamente questi sono dei consigli molto sintettici e decontestualizzati che, tuttavia, possono dare un piccolo aiuto per fronteggiare delle situazioni imbarazzanti in cui ci si trova di fronte ad un "muro".
Voi cosa dite? Vi siete mai trovati di fronte a interlocutori con queste caratteristiche? Come vi siete comportati?
Un saluto
Irene

domenica 21 giugno 2015

Secondo assioma comunicazione umana

Ogni comunicazione ha un aspetto di contenuto e uno di relazione.

Ciao a tutti! Leggete bene quanto riportato sopra : si tratta del secondo assioma della comunicazione umana enunciato da Watzlavick. Ho deciso di condividerlo con voi in quanto lo ritengo utile per dimostrare come la comunicazione non sia solo parole ma ben altro! Infatti se il contenuto, ovvero il messaggio, occupa il 30 % della comunicazione, la relazione ne occupa il 70 %! Questo dimostra quanto l'efficacia comunicativa dipenda non tanto dal tipo di messaggio, bensì dalla forma che l'emittente intende dare alla comunicazione.
In ambito educativo, quindi anche nella relazione d'aiuto, la relazione emittente - interlocutore può prendere tre diverse forme : 
  • conferma : con questo tipo di relazione l'emittente conferma la considerazione dell'esistenza dell'altro ( Tu esisti );
  • disconferma : l'emittente strumentalizza l'assimetria della relazione per dominare l'altro ( Tu non esisti );
  • rifiuto : l'emittente corregge la dinamica della relazione, pur confermando la sua esistenza ( Tu esisti, ma hai torto).
Tutto ciò dimostra quanto in ambito educativo il peggior pericolo che va evitato è quello di instaurare relazioni di disconferma con gli utenti perchè, in questo modo, si va a negare la loro esistenza, la loro persona finendo, così, per trasformare l'educazione in un rapporto unidirezionale in cui la reciprocità dinamica è sostituita dalla supremazia dell'educatore. E' importante, quindi, che l'educatore instauri relazioni che confermino l'altro anche mediante il rifiuto, il rimprovero se motivato, o meglio, se in fine della promozione del benessere della persona. Infatti, ogni rapporto educativo non è fatto solo di "carezze" ma anche di sane sgridate perchè anche quest'ultime servono a consolidare l'identità dell'altro perchè lo aiutano a ritrovare la strada eventualmente smarrita.
Per oggi ho concluso.
A presto!
Irene


sabato 13 giugno 2015

La comunicazione efficace

Ciao a tutti! Vi siete mai chiesti come si può comunicare in maniera efficace? Di seguito vi riporto schematicamente alcuni indizi!
  • COMPLETEZZA : il messaggio deve avere tutti i contenuti e le informazioni complete in modo che l'interlocutore possa capire in maniera adeguata il messaggio;
  • CONCISIONE : capacità di dire solo le cose importanti evitando dettagli inutili che rallentano la comprensione;
  • CONSIDERAZIONE : quando si comunica tenere presenti le opinioni e gli stati emotivi del ricevente;
  • CONCRETEZZA : il messaggio deve basarsi su dati semplici, oggettivi, misurabili;
  • CORTESIA : non aggredire l'interlocutore, non forzare le risposte, favorire un buon clima contestuale;
  • CHIAREZZA : parlare con un linguaggio semplice concentrandosi sull'obiettivo della comunicazione affinchè sia compreso da tutti a prescindere dal livello culturale;
  • CORRETTEZZA : mantenere un comportamento adeguato non prendendo troppa confidenza per aumentare la credibilità della comunicazione.
Spero che questi consigli "in pillole" possano essere di vostro interesse!
A presto
Irene

martedì 9 giugno 2015

Funzioni comunicazione non verbale

Ciao ragazzi, ecco le principali funzioni della comunicazione non verbale :
  • emotiva : esprimere e comunicare il vissuto emotivo come sentimenti, emozioni, stati d'animo;
  • interpersonale: segnalare amicizia, ostilità, disponibilità, aggressività (es : darsi la mano, aggrottare le sopracciglia..;
  • regolazione di interazione: tener sotto controllo la comunicazione faccia a faccia (es: la punteggiatura, la conclusione di un turno..);
  • verbale: enfatizzare, semplificare ciò che si dice a parole (es: sguardi, espressioni del volto, gesti..). 
Ovviamente queste sono solo le funzioni principali, tuttavia è interessante osservare comela comunicazione non verbale sia una fedele "alleata" di quella verbale in quanto contribuisce a rendere più significativo ed incisivo il messaggio trasmesso.
A presto!
Irene

giovedì 4 giugno 2015

La comunicazione non verbale

Ciao a tutti! Come promesso oggi vi parlo un po' della comunicazione non verbale servendomi di alcune immagini come stimolo per le vostre riflessioni. Gli aspetti principali della comunicazione non verbale sono :
  • l'espressività del viso e lo sguardo : svolgono un ruolo fondamentale soprattutto nelle relazioni faccia a faccia;








  • postura del corpo : la posizione generale del corpo nello spazio, prevalentemente involontaria;





  • la gestualità : riguarda particolarmente mani, piedi, testa ed è spesso controllabile;











  • il comportamento spaziale : studiato dalla prossemica per analizzare come le persone utilizzano lo spazio per comunicare; in particolare ha individuato quattro tipi di relazione spaziale :
  1. distanza intima : permette di entrare in contatto con l'altro consentendo lo scambio di sussurri ed il coglimento delle reciproche emozioni;
  2. distanza personale : consente ancora di entrare in relazione con l'altro senza però permettendo il sussurro;
  3. distanza sociale : definita una "distanza di lavoro" perchè più impersonale e si ha prevalentemente nei luoghi di lavoro;
  4. distanza pubblica : presente nelle conferenze, convegni ...

  • abbigliamento : il modo di vestirsi, di curare i capelli, il trucco sono alcuni degli aspetti corporei che costituiscono segnali immediati di comunicazione non verbale;













Spero che queste piccole informazioni possano essere interessanti per voi! Nei prossimi post parlerò delle funzioni della comunicazione non verbale. A presto!
Irene




lunedì 1 giugno 2015

I livelli della comunicazione






Ciao ragazzi, come state? Sapevate che solo il 7% della comunicazione è costituita dal codice verbale? Io no, è stata anche per me una sorpresa! I vari codici possono essere descritti come :

  • verbale : le parole che esprimono il contenuto, il messaggio;
  • para-verbale : tono, timbro, volume della voce e pause;
  • non-verbale : sguardo, espressività del viso, gesti, postura, vicinanza e contatti corporei, abbigliamento  ...
Come potete notare il codice non verbale è quello che pesa maggiormente nella comunicazione, pertanto mi piacerebbe parlarvi di esso più approfonditamente nei prossimi post!
A presto
Irene

venerdì 29 maggio 2015

L'ascoltatore attivo

Ciao a tutti! Giorni fa vi ho raccontato della mia esperienza di volontariato in cui ho potuto concretamente sperimentare quanta importanza abbia l'ascolto nel processo di comunicazione, specialmente in una relazione d'aiuto.
Ma come si fa ad essere degli ascoltatori efficaci?
Di seguito vi riporto schematicamente alcuni consigli proposti da professionisti esperti della comunicazione :
  • concentrarsi sulla comunicazione verbale e non verbale dell'interlocutore e non focalizzarsi esclusivamente su ciò che si vuole dire;
  • fare cenni di incoraggiamento ed intercalari;
  • rivolgere domande per ottenere chiarimenti sui punti più ambigui ed imprecisi per dimostrare interesse al discorso dell'interlocutore; 
  • commentare senza interrompere il discorso;
  • prendere nota degli aspetti chiave. 
Ora sono curiosa di applicare questi consigli nella vita quotidiana. E voi? Vorreste mettervi in gioco per sperimentarvi come  validi ascoltatori attivi?
Aspetto vostri resoconti!
Vi saluto con un'immagine che, secondo me, rende l'idea dell'incisività dell'ascolto.
Irene



domenica 24 maggio 2015

L'ascolto attivo nella realtà quotidiana

Ciao a tutti! Oggi mi piacerebbe condividere con voi la mia esperienza di volontariato presso il Pronto Soccorso come testimonianza concreta dell'ascolto attivo di cui vi ho parlato poco tempo fa. Il mio compito, e quello dei miei colleghi, è quello di dare informazioni logistiche e supporto morale alle persone in attesa di essere visitate. La prima fase è costituita dall'avvicinamento alle persone cercando di capire se desiderano comunicare oppure preferiscono stare in silenzio; si riesce a comprendere anche dal loro sguardo molte volte. In altri casi, invece, sono le stesse persone ad avvicinarsi a noi volontari iniziando con il chiederci un'informazione per poi estendere la conversazione ad altri ambiti. Il fatto che mi colpisce maggiormente e che mi soddisfa alla grande è che molte persone ti ringraziano semplicemente per aver scambiato qualche parola riducendo, così, la percezione del tempo di attesa che, spesso, è piuttosto lungo. E' incredibile quanto basta poco, delle volte, per fare del bene alle persone, o comunque, per alleviare un qualche stato di malessere. Molto spesso il nostro ruolo è quello di ascoltatori, ascoltatori attivi, e come forma di feedback usiamo prevalentemente lo sguardo ed il sorriso a conferma del fatto che la comunicazione non verbale è molto più incisiva di quella verbale. E' un'esperienza veramente formativa per me perchè ti mette in contatto con i mondi diversi ed unici delle persone con cui ti relazioni.
Spero di essere riuscita a trasmettervi il mio entusiasmo.
Prossimamente vorrei proporvi alcuni cenni teorici riguardanti la comunicazione lasciando spazio ad esperienze pratiche.
Un saluto a tutti
Irene

giovedì 14 maggio 2015

Ascolto attivo




Ciao a tutti! Volevo condividere con voi questo video perchè in pochi minuti e con poche parole testimonia quanto l'ascolto sia una parte fondamentale della comunicazione, però molto spesso trascurato. Infatti si parla di ascolto attivo proprio per evidenziare il fatto che ascoltare non è la stessa cosa di sentire perchè la prima chiama in causa l'intenzionalità della persona. In particolare, molto spesso, l'aiuto può essere dato semplicemente ascoltando mostrando la disponibilità all'altro di essere partecipe delle sue esperienze, dei suoi problemi, vissuti, sentimenti ... senza per forza voler dire qualcosa perchè in quel momento la persona non ce lo sta chiedendo. Quindi, a volte, potremmo sentirci impotenti di fronte ad un amico che piange però dovremmo sforzarci di prendere la consapevolezza che in quel momento lo stiamo già aiutando perchè la nostra disponibilità, il nostro sguardo aperto e, magari, un abbraccio, in certe situazioni, potrebbero valere più di tante parole. Questa ipotesi dimostra quanto la comunicazione non verbale sia incisiva nella relazione con l'altro! Prossimamente vi presenterò degli esempi concreti di questa modalità riferendomi ad alcune mie esperienze.
Spero possa essere interessante per voi e, in ogni caso, aspetto commenti e critiche!
Grazie
Saluti
Irene

venerdì 8 maggio 2015

La comunicazione nella quotidianità


Post di presentazione

Ciao a tutti! In questo blog mi piacerebbe approfondire il ruolo della comunicazione nella relazione di aiuto che si instaura non solo tra un educatore e un utente ma anche in maniera meno formale e istituzionale come può essere una relazione amicale o tra persone nei luoghi più disparati della vita quotidiana. Mi piacerebbe condividere con voi non solo riferimenti teorici ma, soprattutto, alcune mie esperienze di volontariato finalizzate alla riduzione del disagio e al miglioramento del benessere delle persone.
Spero che possa essere per voi utile e interessante!
Un saluto
Irene